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#Robybertaintour – Guida sul Costa Rica: il tour fai da te tra le principali città

Abbiamo viaggiato per 20 giorni, prendendo 8 aerei, portando il necessario, l’indispensabile, l’utile e il dilettevole, 3 abiti carini per la sera, 10 magliette, 5 pantaloncini corti, 2 pantaloni lunghi, 2 paia di scarpe e un paio di infradito, un cappello, due fasce per capelli, una micro borsa a tracolla, 3 costumi, un pareo, un asciugamano per il mare, l’attrezzatura per le foto, un beauty (+quello dei trucchi per me) .

“Pura Vida”
Sono le prime due parole che senti appena tocchi la terra in Costa Rica.
Te le dice il pilota dell’aereo quando atterri,  tu non capisci perché ma dopo un paio di ore ti entra in testa questo modo di salutare e lo fai tuo.
Dopo meno di 24 ore capisci che non sono solo parole, è un vero e proprio stile di vita!

Oggi voglio finalmente raccontarvi il nostro viaggio in Costa Rica, suddividendolo per tappe in modo da potervi aiutare nell’organizzazione di un viaggio simile al nostro.
Periodo: fine Aprile inizio Maggio.

Questa è la seconda parte di un viaggio che in parte vi ho già raccontato (la prima parte a Miami ve l’ho raccontata qui).
Il viaggio come sempre è stato organizzato da noi, in totale autonomia.
Abbiamo prenotato gli hotel strada facendo, in tarda mattinata ogni giorno per la sera stessa ed è stato bellissimo!
Per farlo abbiamo utilizzato l’app di Booking e una sim locale che ho acquistato in aeroporto appena siamo atterrati.
Se volete usare un codice sconto Booking vi lascio qui le informazioni:
CODICE SCONTO BOOKING.

Per spostarci abbiamo noleggiato un’auto e scelto le nostre tappe di giorno in giorno in totale autonomia.
Vi consiglio qualcosa di maneggevole, magari una 4×4.
Le strade in Costa Rica non sono più come qualche anno fa ma potreste ritrovarvi in qualche scorciatoia non asfaltata o in situazioni atmosferiche sfavorevoli.

Noterete, seguendo il nostro percorso sulla cartina, che abbiamo visitato solo un versante; il periodo in cui abbiamo visitato noi il Costa Rica era l’inizio del periodo delle piogge e sulla costa caraibica erano già presenti in abbondanza, abbiamo preferito restare sul versante opposto per poterci godere al meglio la vacanza, le spiagge e un clima più favorevole.

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Venerdì 4 Maggio

Arrivati nel tardo pomeriggio di giovedì 3 Maggio abbiamo avuto qualche ritardo con il nostro volo e tra il ritiro dell’auto e la strada per raggiungere l’hotel alle 22 siamo crollati dal sonno.

Come primo hotel nella capitale San Josè abbiamo deciso di alloggiare nell’ Hotel Arajuez, se avete l’auto vi consigliamo di prenotare anche il parcheggio direttamente specificandolo durante la prenotazione della camera, è gratuito ma va prenotato assolutamente perché i posti auto sono limitati.
L’hotel ve lo consiglio davvero.

Sabato 5 Maggio
La sensazione che si ha appena si arriva in Costa Rica è legata ad uno stato d’animo nuovo. Se “Pura Vida” è il loro saluto “less is more” è il loro motto.
La voglia di liberarci delle cose superflue, del non indispensabile è stata fortissima e dopo il nostro viaggio a Miami abbiamo deciso nella nostra prima sosta in Costa Rica di abbandonare le nostre mega valigie e di iniziare il nostro viaggio più leggeri, con un borsone e uno zaino a testa lasciando le valigie nel deposito dell’hotel per ritirarle a fine tour avendo prenotato anche l’ultima notte nello stesso hotel.

La mattina, dopo aver cambiato i soldi in banca, siamo partiti direzione Vulcano Irazu.
Vi consiglio di cambiare i soldi e di girare anche con i contati anche se le carte di credito sono accettate ovunque senza problemi.
Alcune cose però costano davvero poco e in alcune località non si può pagare con carta.
Durante il percorso per salire al vulcano ci siamo fermati a prendere un caffè tipico in un bar sulla strada.

 

Vulcano Irazu

Il cratere del vulcano Irazu è un posto davvero bellissimo che dovrete avere la pazienza di vivere con calma, aspettando che le nubi passino per qui pochi secondi lasciando spazio al sole e al panorama che troverete davanti a voi.
Riprendendo la strada ci siamo fermati al ristorante “1910” dove all’interno potrete vedere alcune delle foto del terremoto che ha sconvolto parte del Costa Rica proprio in quell’anno. Abbiamo optato per un casado (piatto tipico buonissimo) a base di pollo e proprio lì ho scoperto quella che è diventata poi la mia bevanda preferita la Limonada con Hierbabuena!
(abbiamo speso circa 25 euro in due).

Come primo giorno non abbiamo calcolato bene le tempistiche e ci siamo ritrovati a viaggiare con buio pesto, strade super trafficate e la nebbia.
In Costa Rica soprattutto in questo periodo fa buio molto velocemente e a metà pomeriggio, basta prendere il ritmo e svegliarsi prima la mattina!

La sera ci siamo concessi un alloggio carinissimo, un Eco Lodge in legno circondato dalla foresta, il Mirador Valle del General.

Domenica 6 maggio

La mattina abbiamo deciso di sfruttare al meglio il posto bellissimo in cui ci trovavamo e dopo una colazione meravigliosa con vista sulla foresta che ci circondava ci siamo lanciati nell’avventura del Canopy Tour organizzato proprio dalla struttura; un percorso tra salti nel vuoto, ponti sospesi e zip lane.
Un’esperienza unica e super adrenalinica!


Ripresa la macchina siamo ripartiti e ci siamo fermati per pranzo alla festa patronale a San Isidro Labrador, assaggiando tutto quello che potevamo mangiare e assaggiare.

Per l’ora del tramonto siamo arrivati alla cittadina di Uvita, un piccolo covo per gli amanti del surf, guacamole, tacos e birra per cena e a nanna presto.

Lunedì 7 Maggio
Vicino ad Uvita si trovano delle cascate chiamate “le cascate verdi”, niente di super entusiasmante ma un posto carino in cui fare un bagno rinfrescante e se siete spericolati dei tuffi mozzafiato.
Quella mattina faceva davvero molto caldo!


Alle cascate siamo andati molto presto la mattina e dopo un paio di ore ci siamo spostati a Playa Ventanas dove abbiamo mangiato il guacamole con i tacos seduti in riva al mare.

Le spiagge in questa zona sono libere ma alcune sono a pagamento (playa ballenas ad esempio) ma credo non ne valga la pena a meno che non decidiate di fare un’escursione in barca in questa zona per avvistare i cetacei.

Nel pomeriggio ci siamo spostati verso Manuel Antonio, sulla strada tra Uvita e Quepos incontrerete numerosissime distese di palme utilizzate per l’olio di palma.
Questi palmeti non hanno storie bellissime legate allo sfruttamento e vi consiglio di non addentrarvi all’interno della piantagione poiché proprio in questi luoghi si nasconde il serpente più pericoloso del Costa Rica.

Durante questa tappa abbiamo deciso di dormire in un ostello, moderno e super giovane.
Fate attenzione a due cose: non si può pagare con carta di credito e spesso le camere se prenotate non sono rimborsabili.
L’ostello si chiama Millenium Hostels Manuel Antonio.

L’ostello ha una colazione “fai da te” e una cucina in comune comodissima ma visto che non eravamo organizzati la colazione l’abbiamo fatta da Costa Linda che dista pochissimo dall’ostello, potete andare tranquillamente a piedi.
Quando camminate in questa zona guardate sempre in su, sugli alberi, sui fili della luce elettrica; sicuramente farete qualche incontro: un tapiro, un bradipo o qualche scimmietta!
E’ un parco e una zona protetta quindi gli animali qui girano liberi ed è facile incontrarli!
La sera appena arrivati proprio davanti all’hotel ci aspettava un bradipo appeso ai fili della corrente elettrica (tranquilli loro sono abituati, non gli succede nulla!) e la mattina guardando casualmente fuori dalla finestra della nostra camera mi sono ritrovata faccia a faccia con un tucano, credo sia stata una delle cose più emozionanti.

La sfortuna ci perseguita e il parco quel giorno era chiuso quindi abbiamo ripiegato con una gita snorkel in catamarano che vi organizzeranno direttamente dall’ hostel per 80 dollari a persona.

Durante l’escursione abbiamo conosciuto una coppia di ragazzi canadesi e al rientro abbiamo organizzato una cena italiana con mega spaghettata.
Come vi raccontavo nel nostro viaggio a Cuba (trovate il post e il video qui) noi portiamo in valigia sempre qualche kg di spaghetti, parmigiano grattugiato e olio di oliva che produce Fra.
Cuciniamo spesso nelle case di chi ci ospita durante il viaggio o quando ci è possibile. La cucina italiana è amata in tutto il mondo e spesso questa condivisione rende felici tutti.

Il catamarano con cui abbiamo fatto l’escursione[/caption]

  Il tramonto al porto al rientro dall’escursione


Se cercate altri hostel fighi in giro per il Costa Rica quelli della catena Selina sono il top, ce ne sono 24 nelle principali città.

Finita la cena ci siamo spostati a dormire verso Damas dopo Quepos in un posto sperduto dove però abbiamo incontrato una signora super gentile che la mattina ci ha preparato una colazione meravigliosa con le sue marmellate fatte in casa, il posto si chiama Lodge kayak.
Ve lo consigliamo se volete organizzare una gita in kayak, ve lo sconsigliamo invece se deve essere solo una zona di passaggio.

Martedì 8 Maggio

La mattina seguente abbiamo deciso di partire subito direzione Puntarenas.

In questo percorso ci sono davvero moltissime cose da visitare a livello naturalistico: abbiamo visto le are scarlatte fermandoci per caso , i coccodrilli dal ponte a Garabito (qui fate attenzione perché dei personaggi in motorino cercano di derubare i turismi mentre sono intenti a sporgersi dal ponte per vedere i coccodrilli!) e nel parco carrillo abbiamo visto le iguane più grosse di tutta l’isola.
L’iguana è un animale super diffuso in Costa Rica, totalmente innoquo non attacca l’uomo ma vi consiglio di non stuzzicarle.

Durante la strada troverete numerosi signori che vendono verdura e qualche frutto con le loro auto, fermatevi e comprate li l’avocado (che loro chiamano “aguacate”). Scoprirete che non ha nulla a che vedere con quelli che mangiamo in Italia, ora tanto di moda.
E’ qualcosa di unico e meraviglioso!
Noi lo abbiamo comprato spesso e mangiato sia in versione guaiamole che come Avocado Toast.

Dopo il viaggio e una sosta refresco abbiamo proseguito per il lago Arenal dormendo in uno degli appartamenti più belli che io abbia mai visto in vita mia.
Completo di tutto, si trova in una struttura residenziale all’interno della quale avrete tutti i servizi anche campi da basket, golf e piscina.
Gli appartamenti si chiamano Arenal Maleku proprio perché all’ingresso del residence si trova una vera e propria colonia indigena.
Se avete tempo visitatela!
Questa sosta è caduta a pennello, all’interno dell’appartamento erano presenti lavatrice ed asciugatrice e ne abbiamo approfittato per lavare tutte le cose che avevamo con noi!

Fermatevi per un refresco anche per strada, senza farvi troppi problemi.
Io ho bevuto le migliori spremute/smoothies proprio così!

Mercoledì 9 Maggio

Abbiamo deciso di fare una pausa in questo posto meraviglioso e ci siamo coccolati con una mattinata in piscina, un pranzo con spaghettata con le persone del luogo e un primo pomeriggio digestivo crogiolandoci al sole.

Verso le 16.00 siamo partiti direzione Costa del Pacifico fermandoci a dormire a Tamarindo.
Vi sconsiglio questa tappa, totalmente inutile e davvero turistica.


Se vi trovate comunque in zona vi consiglio di visitare Playa Grande dove potrete vedere tantissime tane di tartaruga (se siete fortunati potete partecipare alle escursioni notturne che sono però solo in alcuni periodi) e fate un salto anche a Playa Flamingo!

La costa del Pacifico non ci ha particolarmente entusiasmati così siamo ripartiti nel primo pomeriggio in direzione Monteverde per fermaci a dormire all’ Hotel luna Lodge.
Un hotel lusso molto bello dove potervi rilassare tra le tante piscine, idromassaggio e percorsi benessere.

Se vi trovate in queste zone vi consiglio assolutamente una sosta che ci ha regalato tantissime emozioni; il bar si chiama Mi Finca e nel suo banalissimo parcheggio sul retro potrete vedere un numero infinito di are scarlatte (pappagallo).
In questo bar potete andare anche per pranzo ma vi consiglio di provare i loro smothies (io ho preso quello con mango-pigna-maracuja).
Mentre guardate verso l’alto per vedere le are scarlatte attenzione ai frutti gialli che cadranno dagli alberi; sono frutti di mango commestibili, io ho fatto scorta!

Tra i pasti più importanti in Costa Rica sicuramente c’è il desayuno, la colazione.
Quella tipica è a base di Gallo Pinto (riso e fagioli neri) uova o omelette e pane tostato!
La frutta non manca mai e dalla paura di ieri nel fare colazione con un’iguana gigante al mio fianco oggi sono passata alla meraviglia e allo stupore perché sulla mia testa ho notato un albero di avocado, con i frutti attaccati e il frullato che mi stanno preparando è fatto con il mango raccolto alle mie spalle!
Le marmellate sono prodotte da loro e sono a base di pigna, papaya, mango o guanabana.
La frutta è la prima cosa che viene servita ed è qualcosa di paradisiaco!

Da questa ultima tappa siamo rientrati il giorno seguente a San Josè per dormire l’ultima notte e recuperare le valigie che avevamo lasciato nel deposito dell’hotel.
Da li siamo rientrati in Italia e abbiamo salutato l’isola della Pura Vida.

Se passate per San Josè vi consiglio di fare un salto nel negozio qui sotto, è vicino all’hotel dove abbiamo alloggiato noi; all’interno troverete creazioni meravigliose di artisti locali.

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