Berlino.
La città che non ti aspetti mi ha fatto innamorare di lei ancora una volta. Come un uomo che appare freddo e distaccato, provato dalla vita ma che ti emoziona e ti stupisce, facendoti sentire speciale con piccoli gesti.
Una città che per me è una conferma, per la seconda volta.
Quel silenzio in mezzo al traffico, quell’overdose di arte, glamour e design, che eccede spesso ma non stanca mai.
In un mese l’ho vissuta due volte, per alcuni giorni e la sensazione nel tornare a casa è stata sempre la stessa: la promessa di un arrivederci.
Una città che conquista quelle parti di te che rivaluti solo quando ti senti al tuo posto, circondata da opere d’arte che pochi comprendono. Ti stupisci davanti alle contrapposizioni, davanti ad una via che da un lato ha un grande hotel e dall’altra una casa abbandonata, non per questo meno affascinante. Una città che risveglia quella parte di te creativa, che hai dentro fin da quando eri bambina, che spesso non viene stimolata dalla quotidianità e dal grigio di molte delle nostre città italiane, ricche di arte e di meraviglie che spesso però si danno per scontate.
Una città nella quale giovani artisti possono esprimersi ricolorando grandi palazzi in quartieri pericolosi, che se provi a farlo da noi ti mettono dentro.
Palazzi e club poveri fuori ma ricchi dentro, come il Soho House, dove perfino George Clooney stava girando un film.
Partire senza troppe aspettative fa davvero bene, salire sull’aereo senza avere un’idea di quello che si andrà a visitare e leggerlo nella guida Lonely Planet solo mentre sei in viaggio, sull’aereo.
Berlino è colore, vita, arte, gioia, vitalità, espressione, arte, morte, silenzio, divertimento, casino, trasandatezza, glamour, eccentricità, semplicità e storia.
Una città da visitare, nella quale potrei perfino andare a vivere.