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Caro diario…

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Un tempo, parecchi anni fa, avevo un diario, o meglio ne ho avuti tanti perché scrivevo molto e lo cambiavo spesso.
Ci pensavo l’altra sera guardando l’ultima puntata di “The Vampire Diaries” (che io guardo in streaming), vedendo Elena che scriveva sul diario, oltre che capire il vero significato del titolo del telefilm per la prima volta, ho ripensato a quei pomeriggi, tornata in corriera dopo la scuola, in cui sedevo in un posto da sola o alla mia scrivania e iniziavo a scrivere.
Scrivevo tanto, spesso e scrivevo di tutto.

Raccontavo, al “mio caro diario” quello che non avrei forse nemmeno raccontato all’amica. O forse si, ma in un modo diverso.
Era uno sfogo. Una riflessione. Un colloquiare con me stessa. Da sola. Era intimo. Personale. Schietto.
Non era quello di scuola, strapieno di pensieri delle amiche e di bigliettini ma era quello che chiudevo a chiave e nascondevo per casa.

Ieri sera ho pensato che in fondo il blog che avevo più di 10 anni fa, qui sul web (che oggi non esiste più) , era simile al mio diario, era la sua evoluzione, scrivevo quello che mi capitava senza che amici o parenti si sentissero tirati in mezzo, presi in giro o si offendessero. Era seguito da estranei che conoscevano il mio pseudonimo e non il mio nome.

Oggi non posso più avere il privilegio di questo sfogo perché qui tutti lo leggerebbero e capirebbero di chi sto parlando, anche in una semplice riflessione.
Mi è venuta così la voglia di ricominciare a scrivere con la penna, quella che ti sporca le mani, che perde, che lascia il nero sul lato delle dita, che non scrive, che ti indolenzisce la mano.

Perché devo dirvi la verità, come la carta a me non emoziona nulla. Che sia una rivista, un libro, un’agenda o un diario.

 

 

 

 

 

Immagini da Pinterest

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2 comments

  1. Roby, che emozione questo post. Sembrava l’avessi scritto io. Stessi pensieri, stesse vicende, stesse riflessioni ogni tanto . Ho la casa piena di quaderni e penne perchè appena mi sale la nostalgia devo prenderli in mano, anche semplicemente toccare la carta, sentirne il profumo, toccare la penna. Giuro hai esternato quello che sento, nè più, nè meno. Grazie.

    1. Grazie a te! 😀